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Come estrarre e conservare i semi dei pomodori


Ormai il nostro orto è in piena produzione, tutte le nostre orticole, giorno dopo giorno, ci regalano soddisfazioni con frutti sani e maturi.

Tra queste, ovviamente, vi sono i pomodori, che sicuramente sono al centro della scena di qualunque orto domestico. Se avete avuto la fortuna o l’accortezza di aver piante sane, senza marciume apicale (video) o senza peronospora,  ma soprattutto se non sono piante ibride (contrassegnate con la sigla F1), è possibile estrarre e conservare i semi dei frutti migliori per provare a replicarli l’anno prossimo.

Ovviamente è possibile estrarre i semi anche dalle piante ibride, ma ciò che germoglierà l’anno successivo non avrà le stesse caratteristiche delle piante dalle quali avrete salvato i semi, ecco perché vale la pena concentrarsi soltanto sulle piante non F1.

Vediamo però, in due parole, la sigla F1 che vediamo di sovente sui cartellini, cosa sta a significare.

Si tratta di semi derivanti da incroci ottenuti fra coltivazioni della stessa specie (esiste anche ibridazione fra specie diversa ma non è motivo di trattazione) che vengono selezionate fra due linee riproduttive allevate in luoghi distanti fra loro e isolate da altre piante della stessa specie dopo molti cicli riproduttivi. Ad ogni riproduzione, per la successiva, vengono utilizzati solo semi, di quella specifica linea, che rappresenteranno al meglio la caratteristica che vogliamo preminente. Dopo molte riproduzioni in linee separate, vengono unite ed ecco che abbiamo il seme F1. Ovviamente essendo già molto selezionata, riproducendo negli anni a venire i semi di tale pianta, potrà solo che attenuare il carattere iniziale e indebolirsi..

Tornando all'oggetto di questo breve articolo, ecco un metodo veloce e semplice per estrarre e conservare i semi dei pomodori.

I pomodori prescelti devono essere ben maturi, si tagliano in due o in quattro parti, a seconda della grandezza, con un cucchiaino da caffe o con le dita si preleva la polpa con i semi e la si versa in un recipiente.



L’operazione da fare ora è quella di eliminare, quanto più possibile, la massa gelatinosa che avvolge i semi. Questa parte è molto importante in quanto sono proprio le sostante contenute nella gelatina che ne impediscono la germinazione.




Una volta finita l’estrazione dei semi si versa il tutto in un colino dotato di retina, sotto al getto dell’acqua e con l’ausilio del cucchiaino o delle dita, si elimina tutta la parte gelatinosa di cui sopra. 

Se non viene via subito, ripetete l’operazione del colino e del getto d’acqua e, vedrete finalmente i semi in versione definitiva.

Ovviamente bisogna conservare solo i più sani, quelli di colore scuro (marrone o nero) vanno eliminati. 

Ed eccoci giunti all'ultima fase. 

I semi così ottenuti sono quelli definitivi ma vanno essiccati per un giorno al sole, non devono contenere acqua! 

Solo dopo potrete riporli in un tovagliolo di carta o dentro un contenitore, al buio. 

La loro durata è di circa due anni. 


A gennaio-febbraio prossimo, se avete un semenzaio caldo, è possibile seminare i semi ottenuti con tanto lavoro e, se va tutto bene, per maggio si avranno le stesse identiche piantine dell’anno precedente.

Se, per comodità, volete vedere il video di tutta la procedura, trovate il link a questo indirizzo.

Buon seme a tutti!!!



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