Passa ai contenuti principali

Mosca dell'olivo (Bactrocera/Dacus oleae)

Abbiamo ricevuto da Vincenzo Benevento Dottore agronomo laureato con indirizzo in protezione delle piante, specializzato in olivicoltura, olivicoltore appassionato un articolo aggiornato anche alla luce delle recenti normative riferite all'uso di prodotti fitosanitari questo articolo sulla Mosca dell'Olivo. Già ne avevamo parlato ma approfondire fa sempre bene....

foto tratta dal web


La mosca dell'olivo è probabilmente il più temuto parassita di questa coltura. La prima cosa che viene in  mente una volta visti i buchi sulle drupe è: che diavolo faccio ora?  devo andare subito dal rivenditore di fitofarmaci e prendere qualcosa... Ecco il primo passo, sbagliato, che prima o poi facciamo tutti. Per vincere la battaglia contro la mosca non sono sufficienti i "pesticidi",  è necessario, e forse ancora più importante conoscere il nemico,  sapere quando, oltre che cosa "spruzzare" Se voglio combattere bene questo parassita sarà il caso che io conosca pure a che stadio della sua vita la mosca provoca il danno.
Le femmine in particolari condizioni di temperatura (sotto i 30- 32°)  forano l'oliva col loro ovidepositore. Il buco operato è necessario allo scopo di deporre le uova. Le sostanze che fuoriescono dal buco appena creato vengono succhiate dalla mosca che così si alimenta. Le uova dopo un periodo di incubazione variabile a seconda di molti fattori, si schiudono dando vita alle larve che permangono nel frutto e si nutriranno della sua polpa, scavando gallerie, quindi si impuperanno ed alla fine sfarfalleranno all'esterno come nuovi giovani adulti. Il danno sta tutto qui!!! peggioramento qualitativo, e quantitativo, via i ingresso ad altri parassiti (come ad esempio la lebbra) e probabile declassamento merceologico dell'olio prodotto I danni sono quindi molto gravi soprattutto quando l'attacco (si chiamano larve di 3^ - 4^ generazione) avviene a fine estate o inizio autunno, quindi nell'imminenza della raccolta, momento nel quale la lotta è ancora più difficile, perchè il frutto si dovrà raccogliere a breve.
Bene adesso conosciamo il nostro nemico, vediamo come monitorarlo, cioè cerchiamo di capire  se e quando trattare...La prima cosa da fare è dislocare nell'oliveto delle trappole queste, sono fondamentali.
Ci sono diverse trappole, tralasciando quelle alimentari, quelle più usate sono di due tipi:
Cromotropiche: attirano la mosca  per via del loro colore molto acceso (generalmete sono gialle) Va tenuto presente che queste non sono specifiche, cioè tirano dentro un po' di tutto.
Feromoniche: sono  trappole collose innescate dal feromone e per questo tendono attirano solo i maschi. Sono molto specifiche cioè attirano solo i maschi della mosca e non di altre specie. Ne bastano 3/4 ad ettaro. Una volta individuate le soglie di tolleranza si passa al trattamento che può essere in convenzionale o in "bio" vediamo prima quello convenzionale.
La lotta chimica si fa per lo più col Dimetoato. Punto! A Gennaio ci hanno pure tolto l'imidacloprid, quindi Dimetoato e poc'altro. Acetamiprid finchè ce lo lasceranno e deltametrine varie.
Trattamenti "Bio".
I prodotti in  bio sono molti di più di quelli in convenzionale. Vanno dal Caolino alla Zeolite, dallo Spinosad al Piretro, quelli più usati  sono tre:


Spinosad
Lo Spinosad è un prodotto costituito da Spinosina A (85%) e Spinosina B (15%), due tossine estratte dal batterio Saccharopolyspora spinosa. Lo Spinosad è ad assorbimento translaminare. Può essere quindi assorbito dalle foglie e dalle olive.Si degrada facilmente e viene metabolizzato rapidamente. Non è molto pericoloso per l’ambiente, l’impatto è bassissimo. Vengono effettuati massimo 3 trattamenti all’anno, nelle ore serali, a file alternate o piante alternate. Ultimamente qualcuno lo utilizza su tutte le piante, irrorando con dei sistemi appositi, una superficie pari ad un quadrato con un lato di 40 x 40 Come per tutti i prodotti non va usato in fioritura e lontano dai corsi d'acqua. il  tempo di sicurezza è di 7 giorni.

Zeolite
La zeolite si usa contro la Mosca dell’olivo quando si aderisce al protocollo "bio" Nessuno che faccia agricoltura integrata si azzarderebbe ad affidare il suo raccolto a questa sostanza. La Zeolite, spesso chiamata polvere di roccia, in realtà non è una sola sostanza, ma un gruppo complesso di minerali che hanno una struttura fisica di tipo cristallina molto regolare e microporosa. In agricoltura viene usata mescolandola con acqua e Silicato di Sodio o Silicato di Potassio ( non esistono sistemi di aspersione a secco, come per lo zolfo, per intenderci). Lo scopo del trattamento è creare una patina coprente sulla drupa che riesca a funzionare da barriera meccanica protettiva nei confronti della Mosca dell’olivo. La Zeolite è uno di quei prodotti cosiddetti a doppia azione cioè, riesce ad essere sia una barriera meccanica, sia ad agire dall'interno del sistema boccale e digestivo perche le sue particelle una volta ingerite danneggiano gli organi interni della mosca. I trattamenti con Zeolite generalmente si fanno a partire dalla prima metà di giugno e vanno ripetuti ogni 15-20 giorni. In realtà questo è un valore solo simbolico poichè se piove il trattamento va ripetuto. Questo a mio avviso è il limite del prodotto!

Caolino
Il caolino è una polvere d'argilla che si usa per la lotta contro la mosca delle olive. La sua azione è sovrapponibile a quella della zeolite, ma presenta una caratteristica in più: essendo di colore bianco latte ha un effetto confondente sulla mosca che non riesce a identificare le drupe entro cui deporre le uova. Un altro effetto su cui si sono espressi positivamente alcuni lavori scientifici è la tolleranza della pianta agli stress idrici. Alcuni lavori svolti in Iran su oliveti in asciutta, hanno concluso che il trattamento con caolino conferisce all'olio una maggiore stabilità ossidativa e una maggiore shelf life. Il caolino può essere facilmente lavato in frantoio prima della molitura, precisamente questo suo vantaggio è anche il suo principale svantaggio. I problemi del caolino risiedono nel fatto che è molto dilavabile, quindi se lo si usa in annate secche (come il 2017) va bene, altrimenti bisogna continuare a trattare, e questo è improponibile per due problemi: uno di ordine economico l'altro di ordine chimico. Quello di ordine economico è facilmente intuibile, quello chimico sta nell'accumulo nel terreno di tutto quell'alluminio cui è composto il caolino (alluminio che, lo ricordo è un metallo) In ultimo vi ricordo che per ovviare alla sua dilavabilità qualcuno usa la lecitina di soia quale adesivo. Io la sconsiglio, prima perche non è l'uso cui è destinata normalmente, e in seconda battuta, perchè non funziona poi così bene, in più ha un costo! Chiudo con una battuta, sono prodotti da usare in "Bio" o quando la mosca non c'è! o ce ne talmente poca che se non fate olive da tavola potreste anche fare due conti..

Ho omesso l'uso del rame, del piretro naturale chissà di quanto altro ancora. L'argomento è vastissimo, e non può certo essere chiarito in un solo post. Se ci sono dubbi chiedete...

Annotazione finale:Nel caso le condizioni climatiche fossero favorevoli alla mosca per tutto il ciclo vegetativo, bisognerà raccogliere anticipatamente le olive, entro i primi di ottobre, appena le olive invaiano, considerando che dall'invaiatura in poi la quantità di olio per ettaro rimane sempre quella finale e la cascola delle olive riduce la produzione peggiorando la qualità.

Post popolari in questo blog

Olio miscela: caratteristiche analisi ed utilizzi.

Pubblichiamo un interessante articolo  realizzato in collaborazione con il gruppo Emak   Cos’è un lubrificante? Il lubrificante è un fluido adatto, in genere un olio o un grasso, più raramente un altro liquido (ed eccezionalmente può essere un gas), interposto fra due superfici a contatto di strisciamento con lo scopo di diminuirne l’attrito. Lo strisciamento di superfici asciutte deve essere evitato perché comporta di regola l’usura e l’asportazione di materiale, per unità di tempo, proporzionale alla forza applicata e alla pressione di contatto. Poiché l’interposizione di un lubrificante diminuisce il coefficiente di attrito, riduce la potenza dissipata, migliora il rendimento e nel caso del motore da auto/moto ne diminuisce anche la temperatura, oltre a rendere trascurabile il logoramento delle parti in movimento. Ciò spiega anche perchè una lubrificazione inadatta possa portare danni gravi, fino alla messa fuori uso del sistema in pochi secondi. Un lubrificante opera norma...

Candele per motori da giardinaggio - Principali caratteristiche e criticità

Cos'è una candela di un motore a scoppio? La candela è quel componente dei motori a scoppio (assente su quelli Diesel) che permette di avviare la combustione della miscela aria benzina al giusto momento (chiamato anticipo di accensione). Per fare questo genera tra i suoi elettrodi una scintilla elettrica, grazie ad un dispositivo chiamato bobina. Le caratteristiche delle candele sono importantissime perché si trova a lavorare in condizioni estreme di temperature e pressione, con una influenza fortissima sulle prestazioni, sulla durata e sulla facilità di avviamento del motore. Un’altra funzione della candela è quella di essere una sonda di combustione, perché è l’unico componente in camera di scoppio facilmente e velocemente smontabile. Grazie alla sua lettura si capiscono diverse informazioni sullo stato del motore.   Parametri delle candele Filetto e corpo Esistono in commercio tantissimi tipi di candele, che si differenziano dalla filettatura, sia come diametro che come ...

Aratro rotativo Berta F.

Salve, mi chiamo Claudio, sono genovese e faccio agricoltura per passione, non come attività primaria; ho il pallino del motocoltivatore (MTC) come attrezzo motrice universale per le mie possibilità di impiego, sia per l’estensione degli appezzamenti che per l’accessibilità.  Dopo anni passati con verricelli, motozappe ecc, ho deciso che potevo impiegare questo attrezzo proficuamente, adattando un pò i passaggi e i terreni, dovendo operare in pendenze limitate e terrazzamenti.  La scelta non è stata casuale, perché da subito tra gli accessori ho deciso di applicare l'aratro rotativo (AR) voltaorecchio della ditta Berta, la scelta del voltaorecchio è stata dettata da motivi di versatilità e dinamicità del complesso MTC+AR, questo perché avendo io un MTC Goldoni Super Special con motore diesel Lombardini 3LD510, mi sono trovato nelle condizioni ideali di equilibrio e bilanciamento del complesso; se avessi optato per l’AR semplice, avrei dovuto zavorrarlo per compensare il ...