Una questione molto dibattuta e foriera, spesso, di arguti consigli su improbabili scappatoie giuridiche è senza dubbio, la compra vendita di mezzi che non rispettano le norme sulla sicurezza.
Si tratta per lo più di mezzi ormai vecchiotti, piccoli o grandi, costruiti essenzialmente prima degli anni 70 e che, nonostante la circolare 49/81 imponesse l'adeguamento alle nuove normative sulla sicurezza, ancora girano nei campi con alla guida principalmente hobbysti e qualche conduttore di aziende agricole a livello familiare.
Nel 2008 con il Testo Unico sulla Sicurezza, la modifica di alcune normative ha reso più stringente gli obblighi in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro e di chi vi lavora.
Infatti se con il Decreto Legislativo 626 del 1994 la sicurezza sui luoghi di lavoro era in capo alle aziende con dipendenti, con la nuova normativa (QUI il D.lgs 81/08 ) la platea delle figure giuridiche obbligate al rispetto della stessa si allarga e precisamente,
all'articolo 21 si parla espressamente del settore agricolo e vengono espressamente delineate le responsabilità in capo ai:
- componenti dell'impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del Codice civile;
- ai lavoratori autonomi che compiono
opere o servizi ai sensi dell’articolo 2222 del Codice civile;
- ai coltivatori diretti del fondo;
- ai soci delle società semplici
operanti nel settore agricolo;
- agli artigiani e ai piccoli commercianti;
nei termini di utilizzo delle attrezzature di lavoro conformi al titolo III e all'utilizzo dei DPI come prescritto nel su citato titolo.
Questo articolo non parla, come evidente, del settore hobbystico, che rimane escluso ma che, viene di fatto reincluso indirettamente, per quanto qui trattato, dal successivo
art. 72 che introduce gli obblighi di rispetto della normativa anche a chi venda, noleggi e conceda in uso macchine, utensili e apparecchiature che siano difformi da quanto previsto dal precedente
art. 70 che specificati i riferimenti normativi a cui far riferimento per l'individuazione degli aspetti tecnici che stabiliscono la conformità dei mezzi e delle attrezzature.
Quindi appare chiaro come chiunque, anche un privato cittadino, che abbia intenzione di vendere un suo mezzo, o semplicemente anche solo prestarlo, sia obbligato a dichiarare che sia conforme a quanto stabilito dai requisiti di sicurezza previsti dall'allegato V del D.lgs 81/08 (che potrete leggere integralmente a pag. 264 del D.lgs 81/08, cliccando QUI).
Gli appassionati hobbysti quindi, non considerati nell'art. 21, non potranno acquistare più macchine non a norma, semplicemente perché, nessuno può più venderle.
Ultimo art. di interesse della presente narrazione è il
n. 23 che parla specificatamente anche degli obblighi dei fabbricanti.
Ci scusiamo per i numerosi riferimenti normativi, ma occorre ancora un piccolo sforzo, perché finora abbiamo parlato solo di obblighi e, come ben intuibile, gli obblighi prevedono delle sanzioni e delle responsabilità, qualora non rispettati, ma per non tediare troppo, all'interno del D.gls trovate tutte le sanzioni previste per ciascun capitolo ma giova ricordarne almeno una:
"i fabbricanti e i fornitori che violano il disposto dell'articolo 23 sono puniti con l'arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 10.000 a 40.000 euro."
Crediamo sia più che abbastanza per spendere un paio di migliaia di euro, anche meno in taluni circostanze, e mettere a norma un mezzo prima di venderlo, non trovate?
Inoltre avere la consapevolezza di non mettere mezzi non a norma in mano magari a persone che abbinano anche la poca esperienza non ha prezzo.....
"i fabbricanti e i fornitori che violano il disposto dell'articolo 23 sono puniti con l'arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 10.000 a 40.000 euro."
Crediamo sia più che abbastanza per spendere un paio di migliaia di euro, anche meno in taluni circostanze, e mettere a norma un mezzo prima di venderlo, non trovate?
Inoltre avere la consapevolezza di non mettere mezzi non a norma in mano magari a persone che abbinano anche la poca esperienza non ha prezzo.....
Vi lasciamo, con uno spunto di riflessione, riportando uno stralcio di un articolo preso dalla Stampa (Articolo) di oggi 9 luglio 2018:
"Sono intervenuti anche carabinieri e i funzionari dello Spresal dell’Asl Cn1, per valutare le condizioni di sicurezza del mezzo agricolo ed eventuali responsabilità."